La Pieve di Condino - Vicende storiche e catalogazione del patrimonio artistico nel V centenario della ricostruzione
di Beppino Agostini
COLLANA: Arte e Storia n.01
Con immagini in quadricromia  
pp.120 cm 21x cm. 30
Prezzo di copertina: € 26,00 
Data di pubblicazione, Storo  1995
 
La presente catalogazione del patrimonio artistico della pieve di S. Maria Assunta di Condino va ad arricchire le ricerche di storia locale apparse in alcune pubblicazioni de Il Chiese, come la rivista “Passato Presente” o l’edizione delle opere dello storico giudicariese Giuseppe Papaleoni, dove due volumi vengono interamente dedicati proprio alla storia di Condino e alle sue chiese. 
L’attenzione degli studiosi de Il Chiese si concentra ora su un unico edificio sacro, la bellissima pieve di Condino, autentico monumento di storia e arte. L’urgenza di un catalogo ragionato è dettata, oltre che dalla volontà di fornire un adeguato strumento conoscitivo, anche dal timore che si ripetano nei prossimi anni le tristi azioni di impoverimento del suo patrimonio che si sono verificate negli ultimi decenni.
La pieve fu per secoli luogo di aggregazione amministrativa e religiosa. Qui era il centro della valle. Assunse questo ruolo prima ancora che s’imponesse il riferimento al principe vescovo di Trento e prima ancora che si affermasse la signoria dei feudatari Lodron.
La pieve, pur con fatica, difese poi quel ruolo sul finire del medioevo, proprio nel periodo in cui venne riedificata la pieve di S. Maria. Erano gli anni in cui cominciava a consolidarsi, in forme graduali ma sempre crescenti, l’autonomia delle altre “ville”.
Nei secoli che seguirono le genti del Chiese non trovavano più, nella frequenza della medesima chiesa, una naturale occasione di dialogo e confronto. Si costruirono o ampliarono anche gli edifici religiosi dei paesi vicini, si rafforzarono altre forme di vita comunitaria, ma s’innalzarono anche i campanili e con essi crebbe lo spirito di competizione che si trasformò sovente in inutile e disaggregante antagonismo.