Natale Carè
Diario.  8 settembre 1943 – 8 settembre 1945
pp.80, cm, 15 x 21 - con foto bianco/nero  
Prezzo di copertina: € 6,00 
Data di pubblicazione, Storo  1999

Il diario di prigionia dell’ex internato Natale Carè di Bagolino (Brescia), è un documento che si aggiunge al patrimonio di testimonianze sulla dolorosa vicenda dei 600.000 soldati italiani catturati dai tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre e internati nei lager nazisti.
La prigionia in Germania colpì truppe fino a ieri alleate e considerate non ostili da parte della neonata repubblica fascista, fiancheggiatrice di Hitler. Proprio per questo motivo la sorte dei soldati italiani fu ancora più tragica. Schedati con la sigla IMI (Internati Militari Italiani) furono oppressi dalle sofferenze fisiche e morali, dal lavoro coatto, dalla fame e soprattutto dall’impossibilità di essere assistiti dalla Croce Rossa Internazionale.
I soldati italiani, abbandonati dai comandi militari, dovettero allora decidere del proprio destino da soli. Cedere alla lusinghe dei tedeschi o accettare la prigionia. 
Anche Natale Carè, assieme ai suoi compagni, partecipò al primo referendum popolare, senza schede, davanti ai cancelli del lager e, con gli altri ne varcò la soglia. Aveva scelto la prigionia piuttosto che umiliarsi ai tedeschi. 
Una scelta che costò cara: oltre 50.000 morti nei lager di Germania e Polonia, dove i soldati italiani “traditi, disprezzati, dimenticati” scrissero una pagina essenziale, ma poco nota della Resistenza.
Il diario di Carè è schematico. Attraverso la rielaborazione dei suoi “appunti di scarabocchi”, fatta intorno agli anni Sessanta, Natale Carè racconta, con spontaneità e freschezza, due anni di storia racchiusi tra due date emblematiche: 8 settembre 1943 e 8 settembre 1945. Egli scrive in modo semplice, da uomo comune non privo di dignità, della sua deportazione nei campi di prigionia del Terzo Reich e del lungo e faticoso ritorno a casa.