Dalla guerra alla pace. La testimonianza del cappellano militare Don Primo Discacciati dal marzo del 1918 al febbraio 1919 (Passo del Tonale –Val di Sole- Merano)
 
A cura di Gianni Poletti
 
Con foto bianco/nero
pp. 128 cm. 15 x cm. 21
Prezzo di copertina: € 8,00 
Data pubblicazione, Storo 1991 

La pubblicazione da voce alla seconda parte del Diario del cappellano militare Don Primo Discacciati, quella che va dal 18 marzo 1918, data della partenza dall’ospedaletto militare n. 25 di Storo fino al congedo del sacerdote e al suo ritorno presso i parenti di Milano (19 febbraio 1919). La prima parte è stata invece pubblicata nel numero 13 di Passato Presente.  

Il diario di guerra di don Primo testimonia un rapporto di affetto e di preoccupazione nei confronti dei familiari e dei fratelli, che saranno tutti e quattro chiamati a servire la patria durante il primo conflitto mondiale. Il sacerdote si mantiene in corrispondenza soprattutto con le zie, con le cognate Ida, Rina, Bice e col fratello Giulio. 
Le sue memorie, redatte con una grafia lineare, ordinata, leggibile, riempiono sette notes. Le registrazioni non sono quotidiane, comunque abbastanza regolari, più frequenti e dettagliate durante gli ultimi mesi di guerra. Lo scritto scorre organico, fornendo un quadro preciso dei fatti che succedono attorno all’ospedaletto ma anche sulla scena più vasta del conflitto e delineando via via i cambiamenti che intervengono nell’animo di chi scrive.
La cronaca è sempre personale ma non mancano richiami anche alle vicende che interessano altri fronti e altri campi di battaglia. Nel diario, l’episodio personale e locale si intreccia così con le note sui grandi eventi della guerra. 
Il diario diventa una piccola storia del primo conflitto mondiale, una storia scritta dal privilegiato punto di vista di osservazione di un cappellano militare che frequenta quotidianamente ufficiali, incontra generali, legge i comunicati ufficiali, parla con le ispettrici della Croce Rossa. Una storia tuttavia filtrata da un uomo che è a contatto con la truppa ed è dotato di notevole spessore spirituale e morale.